La sottotitolazione è lo strumento per antonomasia utilizzato per garantire
l'accessibilità di prodotti audiovisivi di diversa natura (quali, ad esempio,
film, spettacoli, eventi live, talk show, performance sportive, religiose) ad
un pubblico audioleso, ovvero soggetti dalla capacità uditiva ridotta o assente.
I sottotitoli servono a riportare in forma scritta tutti gli elementi uditivi che
altrimenti non sarebbero accessibili, quindi non soltanto le battute dialogiche,
ma anche i rumori di sottofondo, le colonne sonore e tutti quegli elementi semanticamente
rilevanti che ricoprono una certa importanza per la comprensione della trama o,
più in generale, dell'evento.
Come nel caso dell'audiodescrizione, anche nella sottotitolazione il fattore
'tempo' riveste una fondamentale importanza, in quanto può influenzare non solo
la selezione delle informazioni più o meno pertinenti, ma anche il mezzo
espressivo-linguistico. In questo senso, la struttura frasale dei sottotitoli
per non udenti dovrebbe rispettare pochi ma utili accorgimenti per una fruizione
piena del prodotto in questione. Diversi studi accademici hanno infatti
dimostrato che una struttura della frase semplice e lineare (soggetto+verbo+complemento/i)
unita ad una riformulazione del messaggio ove necessario, possono essere di
notevole supporto alla comprensione. Anche i colori possono rivestire un ruolo
strategico nell'identificazione di uno o più personaggi da parte del pubblico,
soprattutto all'interno di un prodotto che vede la presenza di più figure che
agiscono o dialogano in scene affollate.
La figura del sottotitolatore per non udenti è dunque una figura altamente
specializzata, con una conoscenza approfondita del mondo della sordità e del suo
approccio alla fruizione audiovisiva, nonché un professionista che ha esperienza
diretta con il mondo della traduzione audiovisiva interlinguistica e intralinguistica,
tale da garantire una maggiore sensibilità verso il segno linguistico, sia esso
verbale oppure no.
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